Fotografia

Cloud fotografico su Amazon

Uno dei problemi che ogni fotografo “digitale” ha è la capacità di immagazzinare e mantenere le foto. Chiaramente ci sono molte soluzioni, tra le quali alcune non escludono altre.

Lo storage in cloud sicuramente è una opzione che più di qualcuno intraprende. Non è nemmeno difficile trovare soluzioni sostanzialmente gratuite. I vantaggi sono l’assenza di avere e gestire dell’hardware più o meno dedicato. Software gestibile ovunque e da qualunque dispositivo. Possibilità di creare album o effettuare ricerche per parametri di vario tipo. E’ necessario solo un collegamento di buona qualità ad internet. Perché magari nel momento in cui si devono scaricare le foto il tutto è anche veloce, ma quando dobbiamo caricarle, se abbiamo una banda in upload (caricamento) bassa, il tempo di lavoro e attesa che questo venga completato possono scoraggiare l’operazione.

Tra i vari fornitori di servizi quello di Amazon forse è il meno conosciuto. Non è del tutto gratuito, nel senso che quanto andiamo a spiegare prevede di avere un abbonamento annuale di Amazon Prime. Il servizio Amazon Photos è collegato ad Amazon Drive, che come account gratuito fornisce 5 Gigabytes di spazio. Ma con la presenza di un abbonamento Prime, Amazon Photos diventa illimitato.

Per illimitato significa che le foto, di qualsiasi dimensione in megapixel e peso, possono essere memorizzate sul cloud senza che queste siano conteggiate ai fini dello spazio. Un particolare, quello della non limitazione di peso e/o dimensioni della foto in megapixel che invece altri competitor hanno.

I link di Amazon Drive (che come detto contiene Photos) sono raggiungibili dalla sezione “mio account” in Amazon.it e quindi scegliendo “il mio Amazon drive”.

Il fatto che Amazon Photos sia intimamente legato ad Amazon Drive rende la cosa più interessante. Infatti Drive funziona esattamente come uno spazio disco ma remoto. Questo significa che potremo ricreare nel cloud la struttura delle cartelle che già utilizziamo, con la nostra logica di utilizzo. Anzi a dirla tutta non servirà nemmeno ricrearle, basterà trascinare la cartella dal nostro computer dentro l’applicazione che viene mostrata sul nostro Browser preferito, e lui caricherà file e sottocartelle, esattamente come le abbiamo impostate.

Si tratta, almeno per quanto mi riguarda, di un aspetto parecchio importante. Perché di fatto Amazon Drive diventa un vero e proprio backup funzionale. Andrò a caricare la struttura dei files così come l’avevo concepita ed organizzata. In caso di ripristino potrò agevolmente scaricare tutto selezionando la cartella radice.

Le foto sono automaticamente riconosciute come tali dal sistema, non ci sarà quindi necessità di indicare o specificare qualcosa. Infatti andando in Amazon Photos vedremo automaticamente le miniature e se le immagini avevano i dati EXIF compilati, anche una suddivisione per data di scatto, di luogo. Ma non solo, il sistema di intelligenza artificiale molto probabilmente riconoscerà la scena o il suo contenuto, creando delle indicizzazioni automatiche. Riconoscerà anche i volti delle persone, accorpandole.

Una seconda parte che può risultare utile è la creazione di Album. E qui arriva un altro aiuto derivante tra il collegamento dei due applicativi. Infatti rispetto alla concorrenza in cui l’Album pesca le foto da un “calderone” non omogeneo, qui possiamo creare gli album (anche) direttamente dalle cartelle di Amazon Drive. L’unica limitazione è derivata dal fatto che se sono presenti delle sotto-cartelle con altre foto, queste non verranno considerate. Personalmente non ho trovato questa cosa un difetto, anzi spesso nelle mie sessioni fotografiche non sono solo. Quindi dopo un po’ nella cartella oltre alle mie foto ci sono delle sottocartelle con le foto fatte da altre persone. In questo caso posso decidere se fare un Album a parte, oppure integrare all’interno di quello già fatto altro materiale, in questo caso quello di terzi.

In conclusione ho trovato questo servizio un giusto compromesso tra costi e qualità che molti altri non hanno. Non ultimo l’infrastruttura cloud di Amazon, la AWS, è probabilmente la migliore in termini di capillarità territoriale, banda a disposizione e capacità di calcolo.

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